Veleno

L’ape ha un apparato vulnerabile costituito da un pungiglione e da 2 ghiandole velenifere: una grande a secrezione acida e una piccola a secrezione basica.
Nell’ape operaia la produzione del veleno inizia poco dopo la nascita e raggiunge la quantità massima (0,3 mg) al 15° giorno di età; infatti le api giovani, nate da poco, non pungono neanche se molestate.
La quantità di veleno iniettato è variabile e dipende dalla contrazione delle ghiandole e dalla durata della puntura, di solito è di circa 0,1- 0,2 mg.
Il veleno risulta composto al 70% di acqua e al 30% di sostanza secca, composta a sua volta di melittina, fosfolipasi A, ialuronidasi, apamina, MCD, istamina. Sono stati individuati altri componenti che agiscono come sensibilizzanti nel provocare fenomeni allergici.
Il veleno d’ape può avere delle applicazioni terapeutiche, ma è necessario averne in grandi quantità.
Per fare questo esiste un meccanismo che stimola le api ad estroflettere il pungiglione ed iniettare il veleno.